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Friggere non fa sempre male alla salute

    La frittura è da sempre un argomento molto discusso in cucina, i motivi sono legati alla salute a alla nocività di alcune sostanze una volta raggiunte le alte temperature. E’ doveroso specificare però che non tutti i tipi di frittura sono nemici della salute e ponendo attenzione ad alcuni fattori, secondo gli esperti, è possibile consumare cibi fritti anche due volte a settimana.

    frittura

    Come? Per prima cosa assicurandosi di mantenere la temperatura di cottura tra i 160° e i 180°C, per far sì che l’olio utilizzato non raggiunga temperature troppo elevate e rischi di bruciare. Poi bisogna considerare la tipologia di olio da usare, che è fondamentale, quelli che si prestano maggiormente alla frittura sono l’olio extra vergine d’oliva e l’olio di arachidi dato che risultano più stabili alle alte temperature e perché ricchi di antiossidanti, specialmente l’olio EVO.

    L’olio è visto come nemico della frittura ma non è del tutto così: è chiaro che utilizzando oli scadenti e poco idonei alla frittura il risultato non sarà certo salutare, ma utilizzando quelli elencati poc’anzi e assicurandosi che la padella non sia stracolma delle pietanze da cucinare, friggere non fa sempre male alla salute e nonostante la quantità di calorie possa essere superiore a quella di un piatto quotidiano, è possibile consumare una frittura senza sovraccaricare l’organismo di calorie eccessive e di sostanze dannose.

    Un altro punto a favore di una buona cottura, utilizzando l’olio extra vergine d’oliva, è sicuramente il gusto: la frittura dona ai cibi un sapore più forte e corposo che lascia sul palato una sensazione estremamente piacevole. Entrando più nel dettaglio, può essere utile specificare che la sostanza che più rende la frittura dannosa è l’acrilammide, che si forma a causa della reazione di alcuni alimenti con valore proteico basso una volta raggiunte le alte temperature.

    Uno dei cibi spesso più fritti sono senza dubbio le patate, le quali acquisiscono un sapore golosissimo grazie a questa tipologia di cottura. Il consiglio numero uno per la frittura di questo alimento, come confermato anche da cucinare.it, è quello di immergere le patate per circa mezz’ora in acqua fredda, così da eliminare gli zuccheri in eccesso diminuendo sensibilmente l’acrilammide. Una volta terminata la cottura invece, è buona norma asciugare le patate fritte così da permettere la formazione della crosticina croccante, che oltre a donare ancora più gusto, permette di diminuire i grassi.

    In linea di massima è buona norma evitare di acquistare cibi pre-fritti, questo perché su di essi si ha poco controllo sulla preparazione, o al limite leggere l’etichetta per verificare le modalità di cottura e l’olio utilizzato. Inoltre evitare di consumare troppi cibi fritti fuori casa non è errato, sempre per lo stesso motivo.

    La frittura è inequivocabilmente una delle cotture più apprezzate al mondo, ma spesso viene fatta in maniera non idonea, per svariati motivi, ma è bene ricordare che friggere non fa sempre male alla salute, ecco perché è bene conoscere le modalità di una cottura salutare ma allo stesso tempo golosa, in grado di diminuire radicalmente tutte le sostanze nocive che si nascondono dietro di essa.

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