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Data di scadenza dell’olio extravergine di oliva

    Come la maggior parte dei prodotti, anche l’olio extravergine di oliva ha una scadenza; lo scorrere del tempo, infatti, porta al deterioramento di questo pregiato condimento.

    In generale, quando si parla di olio d’oliva non si parla di una vera e propria data di scadenza, bensì di un tempo minimo di conservazione (TMC), ovvero un tempo minimo entro il quale il prodotto mantiene le qualità organolettiche descritte nell’etichetta. Superato questo tempo minimo, l’olio resta comunque commestibile, senza la possibilità di incorrere in guai per la salute dei consumatori.

    Secondo i termini di legge, il tempo minimo di conservazione per l’olio di oliva è pari a 18 mesi dalla data di imbottigliamento; tuttavia, é necessario porre molta attenzione.

    Considerare la data dell’imbottigliamento al posto della data di produzione dell’olio, infatti, favorisce i produttori più scaltri. Essendo legale imbottigliare un olio anche dopo un anno dalla sua produzione e, quindi, applicare il tempo minimo di conservazione a 18 mesi a partire da quella specifica data, i consumatori si troveranno di fronte ad un olio che avrà già un anno di vita. A questo, verranno aggiunti ulteriori 18 mesi.

    I piccoli produttori che non possono permettersi di stoccare l’olio e che, quindi, lo imbottigliano tutto immediatamente sono messi allo stesso livello di chi lo immagazzina per poi imbottigliarlo in tempi successivi. É facile comprendere che questa pratica, pur essendo legale, consente di mettere in circolo oli prodotti lo stesso giorno, con lo stesso processo naturale di deterioramento, ma con una scadenza differente. In entrambi i casi, tuttavia, ci si trova di fronte a prodotti realizzati secondo la legge.

    Questo modo di fissare il tempo minimo di conservazione dell’olio suggerisce che consumare un olio scaduto non faccia male. Tuttavia, é comunque necessario prestare attenzione alle scadenze; a seconda del tipo di olio scelto, infatti, si potrebbe incorrere in un prodotto più o meno buono e salutare.

    Per valutare la qualità di un olio extravergine di oliva, e anche la sua durata dopo il tempo minimo di conservazione, è importante verificare la concentrazione delle sostanze polifenoliche che vi sono contenute. Queste sostanze, rallentando i processi degenerativi dell’organismo umano e dell’olio stesso, sono un elemento fondamentale per la conservazione del prodotto.

    Quindi, un olio con un alto contenuto di polifenoli avrà una durata decisamente maggiore rispetto ad un prodotto che ne contiene pochi; questo suggerisce, inoltre, che un olio extravergine di alta qualità possa essere consumato fino ad almeno un anno dalla data di scadenza senza che perda le proprie qualità organolettiche.

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